Albo d'Oro

L’“Albo d’Oro degli Italiani Caduti nella Guerra Nazionale 1915-1918” è un documento che nasce negli anni immediatamente successivi al conflitto come tentativo di superare il semplice conteggio numerico relativo al  “tributo di vite umane immolate per il conseguimento della causa nazionale” e di fornire “una più minuta analisi del fenomeno, ossia una elencazione precisa dei morti, ciascuno accompagnato dall’indicazione di tutti i particolari che alla sua vita e alla sua fine si riferiscono”, atto sia a soddisfare “le esigenze statistiche, le storiche e le organiche militari” sia, soprattutto, a soddisfare “un bisogno di ordine morale e patriottico”.
Nei ventotto volumi dell’Albo d’Oro, pubblicati ufficialmente a partire dal 6 giugno 1926 dal Ministero della Guerra in ottemperanza al Regio Decreto n.2130 del 22 novembre 1925, sono contenuti 529.025 nominativi di italiani caduti per cause direttamente ascrivibili alla Prima Guerra Mondiale.

Si tratta di un elenco assai parziale: già nel 1925, nello stesso ambito governativo, la stima dei caduti “per diretta e ben accertata causa di guerra” era di 652.000 mentre si arrivava a 750.000 contando anche i morti “per concause di guerra”; secondo stime più recenti (3) il numero dei primi non sarebbe inferiore a 709.000 mentre contando anche i secondi si potrebbero superare gli 850.000 morti.
Queste ed ulteriori informazioni sul contenuto dell’Albo e sul procedimento tecnico adottato per la sua compilazione si trovano nell’articolo “L’Albo d’Oro dei Caduti per l’Italia nella Guerra Mondiale(4)

note

(3)  Pietro Maravigna, Guerra e Vittoria (1915-1918), 3^ ed. UTET, Torino 1938;
Mario Silvestri, Isonzo 1917, Giulio Einaudi Editore, Torino 1965;
Riccardo Posani, 1914-1918. La Grande Guerra, Sadea/Sansoni, Firenze 1968.

(4) Fulvio Zugaro, L’Albo d’Oro dei Caduti per l’Italia nella Guerra Mondiale, articolo in Stato Maggiore dell’Esercito, Bollettino dell’Ufficio Storico, n. 4, anno I, Roma, 1926.